Perché la solitudine

A gennaio 2…. si è chiusa una finestra

al paese mio: era la mia.

In un freddo gennaio, “morivo” anch’io.

Chi avrebbe mai immaginato

un destino così spietato,

un amore negato: quello di mamma.

Una spina nel cuore

che ogni volta che i miei pensieri mi avvolgono,

mi fa male, male, male.

Perché, perché, perché,

doveva succedere proprio a me.

Si è soli in questo mondo,

solo i brutti ricordi continuano

a rimanere accanto a me.

Strilli, urla,

di chi mi assisteva in un brusco risveglio

che è stata la mia realtà per un lungo periodo.

Ma è ora di opporsi,

riprendere indietro tutto quello che mi è stato tolto,

per non deludere chi mi ha teso la mano.

Avrei voluto un figlio,

ma come avrebbe fatto il piccolino

a cavarsela senza di me?

Avrei voluto molte cose,

ma per il momento è meglio accontentarsi

di odorare il profumo delle rose

e continuare a pensare:

perché, perché, perché?

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