Guardando Una Foto


Ho in mente la foto di un volto incompleto, come un frammento, forse strappata da un atto violento, o forse a causa di un dolore improvviso.

Ho in mente tutte le parole, le musiche, i colori offerti durante le sedute, in terapia.

Quanti aspetti ha la sofferenza e in quanti modi si mostra…

Penso ai volti che conosco e che tanto avrebbero da dire, ma è come se ci fosse una sorta di pudore, o forse di rassegnato egoismo. Quasi che lo strappo abbia il potere di ammutolire ogni grido rendendo sordo chi guarda.

E poi penso a me e rifletto sulla mia voce.

E’ davvero tutto così difficile? O questo è solo un punto di vista?  

Francesca Vannini